Esiste una pandemia, sottile e silenziosa, che corre subdola nella scia del Coronavirus. Una pandemia per la quale non vengono pianificate misure di contenimento, strategie terapeutiche, vaccini,  che non cambia di nulla la vita o la libertà di ciascuno di noi, non allerta i territori, e nei confronti della quale nessuno si sente responsabile. Una pandemia che uccide e quando non uccide discrimina. Questa pandemia colpisce le donne, non solo del nostro paese ma di tutto il mondo.

Il 25 novembre 2020 la nostra Associazione decide di prendere una posizione netta nei confronti del tema della violenza di genere e lo fa organizzando un evento on line “ Noi non rimaniamo in silenzio” e realizzando una installazione permanente sulla cancellata della propria sede in memoria delle donne uccise per femminicidio.

L’installazione, opera di Pina Licata ed Enza Rapatano, rappresenta la nostra promessa di impegno a mantenere acceso il focus sul tema non solo nei giorni istituzionalmente stabiliti ma ogni giorno dell’anno.

L’8 marzo 2021 il nostro progetto cresce con la fondazione, insieme a Micaela Turrisi, (attrice e attivista per i diritti delle donne) di un “Comitato 26 novembre” .

Un organismo vivo, partecipato, aperto a tutti, attraverso il quale proporre eventi, dibattiti, proposte e strategie perché il tema della violenza di genere e il dibattito sulla discriminazione di genere,  rimanga acceso nella coscienza della società civile ogni giorno dell’anno.

Noi crediamo che non possa accadere che la narrazione del il destino delle donne rimanga prigioniera in un 25 novembre e un 8 marzo o che di noi si parli  solo o perché siamo morte o perché siamo (ancora)  vive. Ecco, noi nel mezzo vogliamo esistere, con dignità sicurezza e libertà.

Barbara Massa